L'Obedience è una disciplina sportiva in corso di diffusione in Italia. Il regolamento parla di una serie di esercizi, organizzati in classi progressive a cui si accede al raggiungimento di un certo punteggio nella classe precedente. In realtà, prevede molto lavoro di coppia tra conduttore e cane, che per essere competitivi devono aver instaurato un rapporto di comunicazione e comprensione molto saldo.
Pur non considerando il fatto che risultati ad alti livelli di precisione e velocità siano raggiungibili solo con un lavoro "in apertura", quindi senza costrizioni ma piuttosto motivando e gratificando il cane, infatti, il regolamento prevede per ogni classe una sezione di "valutazione generale" in cui si tiene conto, appunto, del rapporto che il binomio sembra avere, dell'atteggiamento corretto e sportivo del conduttore e della gioia con cui il cane esegue gli esercizi.
Questo segna un grande passo in avanti per la cinofilia, portando nell'ambito sportivo e addestrativo una cultura nuova di rispetto dell'animale. E i risultati si vedono: code in alto, oscillanti e bocche aperte rendono lo sport non solo una prova di addestramento, ma un vero e proprio show, piacevole da guardare.
La carriera di accesso al campionato è suddivisa in 5 classi (predebuttanti, debuttanti, 1, 2 e 3) di cui 3 obbligatorie (1, 2, 3) e due riservate ai conduttori alle prime armi e ai cani che non abbiano concorso in nessuna delle classi superiori.
Per accedere alla classe 2 si deve aver preso un eccellente in classe 1. Per accedere alla classe 3 serve un eccellente in classe 2. E per essere proclamato campione italiano d'obedience servono 3 primi posti eccellenti con CAC (certificato di attitudine al campionato), rilasciato a discrezione del giudice al binomio (1°eccellente) veramente meritevole di accedere al campionato. Bisogna inoltre aver ottenuto almeno un molto buono in esposizione internazionale di bellezza (il soggetto deve essere morfologicamente corrispondente allo standard di razza e non avere difetti eliminatori).
Non è uno sport per tutti, almeno ad alti livelli. E' molto faticoso ed impegnativo. Il cane, per arrivare ai vertici, deve possedere prima di tutto delle doti naturali (docilità, voglia di lavorare, una grande passione per gioco, cibo o interazione sociale, una buona tempra e resistenza mentale, capacità di concentrazione e di sopportazione dello stress, nervi quanto basta e tanta tenacia). Del resto anche il conduttore deve possedere delle capacità innate o acquisite, tra cui la passione, la voglia di mettersi in discussione, l'empatia col proprio animale e l'elasticità mentale per decidere quando è meglio cambiare strada e quando insistere, la solarità e positività in ogni situazione, seppure di sconforto o di tensione come all'approssimarsi di una gara, la disponibilità di tempo e spazio (e denaro), la voglia di fare tanti, ma tanti chilometri per andare a seguire uno stage o a sostenere una prova (specialmente se si abita al di sotto della Toscana, dove le gare e perfino gli stages sono stati, almeno finora, più unici che rari).
E, in generale, ci vuole molta motivazione e passione per l'addestramento e molto feeling con il cane.
Ma, quanto più è impegnativo, tanto più è uno sport che da molte soddisfazioni. Quando il cane capisce al volo ciò che vogliamo faccia, l'emozione è unica e il sentirsi parte di una squadra composta da noi e da lui, è indescrivibile.
Consiglio a tutti di provare a cimentarsi in questo sport, che non è auto-appagante come può essere l'agility e quindi richiede maggior impegno per rendere divertente qualcosa che è di base molto preciso e netto. Ma, in mezzo a mille, un binomio che fa obedience si riconosce ad occhi chiusi!